giovedì 16 febbraio 2012

Blog a scuola


Avere un blog significa esprimere il proprio punto di vista e condividerlo con altre persone che a loro volta daranno la propria opinione riguardo l’argomento trattato, significa creare una comunità in cui ci si arricchisce con la riflessione e con la conoscenza altrui, significa intessere relazioni. Il libro La scuola davanti al blog di Chiara Friso (2009, Società Editrice Internazionale, Torino) realizza un excursus a tutto tondo sul mezzo tecnologico applicato alla didattica e in maniera agevole indica con esempi concreti metodologie per associarlo alla vita scolastica.
La particolarità innovativa del blog ed in generale dei media dell’era 2.0 è di personalizzare la comunicazione: è l’utente a scegliere quello che dire, come farlo e a chi farlo leggere.

La maggiore semplicità e usabilità dei prodotti tecnologici, la loro rapida e capillare diffusione, le nuove applicazioni e contemporaneamente lo sviluppo culturale e sociale hanno reso possibile il passaggio da una Rete monopolizzata ai vertici e appannaggio di pochi a una Rete dove ciascuno democraticamente ha diritto di espressione. A queste condizioni il Web si può sviluppare come luogo nel quale gli individui svolgono il ruolo di utenti, progettisti e autori partecipando con gli altri alla costruzione del puzzle dinamico ed implementabile del sapere collettivo” (ibidem, p.29)

I blog servono per costruire reti informali, costruire legami sulla base di interessi, organizzare uno spazio personale nel quale esprimersi liberamente. Se si pensa al quotidiano e alla facilità di accesso a Internet di ognuno di noi, si manifesta l’urgenza di utilizzare queste nuove tecnologie nella prospettiva di Life Long Learning. Si entra nel web in maniera routinaria e si assimilano informazioni in maniera quasi inconsapevole: scommettere su Internet in campo educativo diviene quasi doveroso. L’apprendimento autonomo viene favorito dalla personalizzazione della rete e allo stesso tempo aumenta le possibilità di scambio, cooperazione, condivisione di contenuti. Ovviamente esistono anche numerose criticità: il numero impressionante di informazioni, l’attendibilità delle risorse, la superficialità delle argomentazioni.
Gli insegnanti potrebbero creare delle micro comunità virtuali per fare compiti, seguire meglio lezioni, favorire lo scambio informale tra gli alunni; allo stesso tempo il blog può essere utilizzato in maniera analoga tra docenti per un ripensamento collettivo sull’azione educativa.


E’quello che facciamo con Educhiamo e di questa esperienza mi arricchisce il confronto e la voglia di ricerca. Facciamo crescere la comunità e investiamo sul 2.0!


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