martedì 29 gennaio 2013

L'inverno &... la neve

La neve è l'elemento invernale per eccellenza, anche se in tante zone d'Italia non è possibile uscire in giardino per giocare a tuffarsi nel magico mare bianco, già di per sè attività divertentissima. In tal caso, la creatività può darci una mano!

Innanzitutto potremmo preparare una stanza nevosa disponendo teli e carte con luci soffuse e una musica rilassante di sottofondo per poter godere di un paesaggio innevato indoor. Riuscire a fare una breve psicomotricità in tale ambiente può diventare davvero piacevole.

Potremmo poi giocare con gli "abiti" da neve a travestirci da sciatori: sciarpe, cappelli, guanti e perchè no?! occhialoni e giacche a vento dismesse. Alla fine della giornata di sci è sempre piacevole ristorarci con una bella cioccolata calda (o tè caldo) e berla tutti insieme può diventare un bel momento conviviale (rovesciata su fogli di carta può diventare un'attività manipolatoria pittorica; vale anche per il tè che lascia macchie giallo-marroncine).

Progettare attività grafico- pittoriche sulla neve è davvero semplice: consiglio di lavorare con cartoncini blu o neri per dar rilievo al candore della neve. Si possono sminuzzare pezzi di carta, arrotolare palline con carta igienica, usare piccoli pezzetti di alluminio e incollarli sul foglio. Si può usare la tempera a dita, lasciando le impronte con un solo dito. Si può usare un impasto di acqua e farina (o tempera bianca e zucchero) per dare "corposità" alla composizione. Le possibilità sono tantissime!!!

Le letture sull'inverno sono numerosissime, ma su tutte consiglio Era inverno, albo illustrato minimalista ma di grande impatto, e Lisa in inverno, che come tutti i libri della Clavis diverte in maniera semplice e intelligente.



domenica 20 gennaio 2013

L'inverno &... i pinguini

Pensando a come si possono far lavorare i nostri bambini sul tema dell'inverno in maniera diversificata, ho pensato ai pinguini, i teneri animali polari tornati alla ribalta con Happy Feet. Ecco alcune idee di attività da realizzare insieme ai vostri bambini:
  • BALLIAMO LA DANZA DEL PINGUINO: si può camminare come i pinguini oppure ballare il Ballo del Pinguino (nel link una delle tante versioni)
  • COLLAGE: alternando carta o stoffa bianca e nera
  • STAMPINO CON LA PATATA: su un foglio nero preritagliato con la sagoma del pinguino, si può stampare con la patata intrisa di tempera bianca la sua panciotta
  • RIEMPI LA PANCIA: sempre sulla solita sagoma nera si può incollare cotone o laniccio bianco per realizzare una pancia morbida.
  • LETTURE: i libri sui pinguini, tattili, pop up, albi illustrati sono molteplici. Vi consiglio il mio preferito "Chi trova un pinguino". Da essi si può trarre spunto per attività di marionette, calzini in disuso trasformati nei personaggi del testo o narrazioni partecipate.


  • FOTO E VIDEO: mostrare ai bambini come sono fatti davvero i pinguini attraverso libri di zoologia o semplicemente stampando foto di pinguini, dei loro cuccioli, dei loro modi di vita e rilegandoli in una sorta di albo fotografico. I neonati sono davvero carini! Mostrare brevi pezzi di documentari sull'argomento (solo per i più grandi e favorendo il piccolo gruppo): ascoltare il loro verso, vedere davvero come camminano, come mangiano, come si muovono.
  • ADOTTARE UN PINGUINO: a fine percorso potrebbe essere carino coinvolgere i genitori nell'adozione di un esemplare tramite il WWF

sabato 12 gennaio 2013

Travasare...che passione!

I travasi sono una delle attività più proposte al nido perchè riescono ad impegnare e a divertire sia i bimbi più piccoli che i più grandicelli. Riuscire a versare in un ciotolino per poi riversarlo in un altro ancora diventa un vero e proprio lavoro. Osservare le loro facce serie serie e concentrate è sempre una vera sorpresa e viene da meravigliarsi ancora di più quando si considera il periodo di tempo, di solito molto lungo, che utilizzano per questa attività che non sembra mai stancarli.

Oltre a stimolare la motricità fine e il coordinamento oculo-manuale, mette in campo diverse emozioni legate alla sensazione dei materiali sulla pelle. Le farina gialla è granulosa, quella bianca è soffice, i fagioli sono lisci. Molto utile durante l'ambientamento: il bimbo riesce ad allenare la comparsa e la scomparsa nel contenitore, proiettando l'azione sui suoi sentimenti nei confronti della figura parentale, che si allontana ma torna sempre dal suo bambino.

Proporre in maniera diversificata il travaso può essere una tecnica per non cadere nella banalità. Possiamo organizzarla da seduti con vecchi vasetti di yoghurt, bottigliette di vetro, ciotole di metallo, cucchiai, colini: la differenza dei materiali dei contenitori è importante a livello sensoriale. Nei pentolini trasparenti il bimbo riesce a vederne il contenuto; bottigliette e piatti hanno misure di "riempimento" diverse; i fagioli secchi fanno rumori diversi se versati nel metallo e via dicendo.

In questo caso si può pensare di "delimitare" il territorio del bambino con un vassoio più grande nel quale ogni bimbo può svolgere la propria attività. Si può anche, al contrario, gestire l'attività in maniera totalmente diversa offrendo loro una location più libera: un grande telo o tovaglia di plastica stesa in terra, il materiale rovesciato sopra e i contenitori a disposizione. Consiglio in questo caso di prediligere il piccolissimo gruppo, poichè la situazione può degenerare nel caos.


Vasche più o meno grandi possono essere un'altra alternativa validissima. Ci sono tavoli appositamente progettati per travasare in gruppo e in piedi, ma anche grandi catini possono diventare divertenti maxicontenitori per gli oggetti da travasare e... per i bambini stessi!

I materiali da travasare sono tantissimi: legumi secchi, pasta cruda di varie forme e dimensioni, farina gialla, farina bianca. Non dimentichiamoci quelli liquidi cremosi (passato di verdura avanzato, pomarola, cioccolata calda...) e acqua, che per le loro diverse consistenze divengono anche una piacevole attività sporchevole.

giovedì 3 gennaio 2013

La Befana di Rodari


La Befana, cara vecchietta,
va all’antica, senza fretta.
Non prende mica l’aeroplano
per volare dal monte al piano,
si fida soltanto, la cara vecchina,
della sua scopa di saggina:
è così che poi succede
che la Befana… non si vede!
Ha fatto tardi fra i nuvoloni,
e molti restano senza doni!
Io quasi, nel mio buon cuore,
vorrei regalarle un micromotore,
perché arrivi dappertutto
col tempo bello o col tempo brutto…
Un po’ di progresso e di velocità
per dare a tutti la felicità!

Voglio fare un regalo alla Befana, Gianni Rodari

Pensare a una Befana un po'più moderna non può che strappare un sorriso: AUGURI A TUTTI!!!!

mercoledì 2 gennaio 2013

Cari amici, vi scrivo...

Cogliendo l'occasione per augurare a tutti voi i miei più calorosi auguri di Buone Feste e di un Felice Anno Nuovo, faccio anche un resoconto del mio anno professionale per poter condividere con voi impressioni e progetti per il prossimo anno.

Aver scelto di cambiare nido è stata una mossa vincente: ho incontrato modi di lavorare diversi e imparare è sempre una bella sfida. Crearmi un bel bagaglio di esperienze è una delle cose a cui tengo di più per riuscire ad avere più strumenti per migliorarmi nel quotidiano.

Sono contenta per i legami che si creano con i bimbi: anche se devo riuscire a gestire ancora al meglio i momenti di stanchezza o "tristezza" o noia che possono prendere il sopravvento durante le ore passate al nido. Mai negare la lettura di un libro a un bambino, mai rispondere con sufficienza alle loro richieste, mai ignorare un lamento. Mai minimizzare e dare per scontato.

Foto di F. Bartolini


La difficoltà degli ultimi anni, cambiando spesso nido o sezione, è stata quella di intessere con i genitori rapporti di fiducia stabili. I momenti per parlare e relazionarsi tra adulti non sono moltissimi e specialmente se non si seguono in maniera diretta gli ambientamenti, non è così scontato ottenere effetti positivi da tutti. Mettersi in posizione di ascolto, accogliendo la diversità senza giudicare, ma valorizzando la complessità che porta con sé è spesso stancante se non si condivide con il gruppo di lavoro.

Insomma, iniziare questo nuovo anno con la speranza di riuscire a aggiustare il mio operato rientra in uno dei buoni propositi del 2013... spero di mantenerlo!