venerdì 10 gennaio 2014

Bambini fotografi

Diverso tempo fa, camminando tra bancherelle pieni di libri usati mi cadde lo sguardo su un piccolo libricino blu, quadrato e con su scritto una scritta minimale: New York Maniago- Bambini fotografi. Gli autori, Franco Fontana e Frank Dituri, sono tutti e due fotografi abbastanza noti nel mondo dell'arte. Sfogliandolo belle foto di paesaggi urbani in bianco e nero, interni di case comuni e figure di persone sedute su vecchi divani. Il prezzo, 3 €, mi ha convinto ad acquistarlo.

In realtà non so se il libro (editore Motta Craf) sia ancora in commercio, ma il progetto che racconta è davvero singolare. Nel 1997 il CRAF, Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia, e il Learning through Art/The Guggenheim Museum Children's Program hanno stretto una collaborazione per mettere in atto due programmi di fotografia paralleli in due scuole primarie, una in Italia, a Maniago, e una negli USA, a New York. Nella prima si è recato il fotografo americano Dituri e nella seconda Fontana e per una settimana hanno lavorato con i bambini sulla realizzazione di scatti a tema urbano. Ogni lavoro è stato poi accompagnato da un'attenta descrizione per costituire un portfolio comune.


I bambini, oltre a acquisire qualche nozione di fotografia, hanno imparato ad allenarsi a guardare, a osservare, a carpire il dettaglio. Sono insegnamenti basilari, anche nella prospettiva dell'acquisizione di un punto di vista diverso di fronte a chi è altro da noi oppure semplicemente, di fronte alle difficoltà del quotidiano che pretendono un adattamento. I bambini ne hanno approfittato per uscire di casa, passeggiare, insieme al padre o alla madre. Hanno scoperto e riscoperto i posti dove vivono.

Qualche volta ho sentito raccontare di progetti fotografici più semplici indirizzati a bambini più piccoli, magari con uso di macchine fotografiche usa e getta. Una digitale un po'vecchiotta permetterebbe un facile utilizzo anche da parte dei più piccoli. Allestire una mostra di lavori oppure costruire un libretto a tema potrebbe essere un bel finale di progetto. La foto ha un valore molto più immediato rispetto all'immagine: ti mostra la realtà per come essa è. Con i bimbi del nido, è complicato realizzare reportage fotografici fatti da loro, ma con le foto che scattiamo noi potremmo pensare di creare qualcosa che vada al di là della documentazione e dei diari personali. Potremmo fotografarli nei diversi momenti della giornata e mettere insieme un albo di immagini sequenziali per ripetere insieme la giornata al nido. Potremmo anche ritrarli con facce di umori diversi: l'espressione arrabbiata, felice, triste...per fare un libretto sulle emozioni. Le opportunità sono tante e sicuramente calibrarle sui propri bambini è la scelta vincente: infondo il potere più grande di una foto è proprio quello emotivo affettivo.

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