venerdì 27 ottobre 2017

E'mio!

Lo spazio personale è una conquista per un bambino in età 0-3 e ci sarà un momento in cui difenderà con le unghie e con i denti, a volte nel senso letterale dell'espressione, tutto ciò che gli appartiene, anche solo attraverso uno sguardo.

E' un passaggio importante per la definizione dell'identità. Pensate a voi stessi e chiedetevi chi siete. Non è facile rispondere ad un dubbio amletico, ma è più alla nostra portata raccontare come siamo, cosa ci piace fare, dove viviamo... siamo noi!

Non si può pensare che la condivisione sia un valore innato. E' un passaggio molto delicato in cui il bambino capisce che giocando con gli altri, condividendo una bambola, salutando la sua mamma, non perde una parte di sè. Rimane lui, intero.

Per questo sono importanti spazi fisici propri: l'armadietto personale al nido, il proprio posto a tavola, il lettino con il peluche preferito. Sono questi oggetti materiali a rendere più comprensibile il concetto di spazio personale, che diventa essenziale dal punto di vista psichico.

E'proprio in quel mio cantuccio privato che divento io. Per gli adulti gli spazi, si tramutano anche in tempi dedicati solo a se stessi, che, a mio parere, sono piccoli lussi della vita, in cui coltivare passioni, occuparsi del proprio corpo, pensare alle proprie cose.

Anche per i bambini gli spazi si tramutano in tempi: ecco perchè è così importante la noia! Se lo stimoliamo sempre proponendo giochi e attività, non gli diamo la facoltà di scegliere, non rispettiamo il suo spazio personale, non gli diamo la possibilità di annoiarsi. Anche il non far nulla a volte è vitale: serve a riposarsi o ad inventare, a fantasticare o a riflettere. 

Cosa può fare un adulto che accompagna un bimbo alla conquista del suo spazio personale? Rispettare le sue emozioni, comprenderle, ma non far sì che si tramutino sempre in azioni. Mostrargli quali sono i limiti e i vantaggi è nostro compito: la macchinina è di tua proprietà, ma giocarci insieme agli amici è più divertente.