mercoledì 8 novembre 2017

La voce al nido: come usarla al meglio

Provate a pensare a quanto tempo rimaniamo in silenzio al nido.
Provate a pensare a quanto tempo parliamo con i genitori, organizziamo la giornata con le colleghe, diamo indicazioni ai bambini, cantiamo e leggiamo con loro.
Provate a pensare a perchè così tante educatrici, educatori, insegnanti soffrano di abbassamenti di voce frequenti e di problemi alle corde vocali.

Premetto che non sono un medico e non voglio dare consigli che sostituiscono il parere di uno specialista. Se il disturbo è persistente, contattate un dottore: io l'ho fatto, ma non ha trovato niente di preoccupante. Eppure continuavo ad avere una voce roca e a fare fatica a parlare in certi momenti della giornata.

Mi è stato invece d'aiuto un pomeriggio di formazione con Titta Nesti, cantante meravigliosa e formatrice per l'uso della voce. Ci ha fatto sperimentare le potenzialità della nostra voce e ci ha fatto riflettere su come la usiamo con i bambini.

La prima cosa da ricordare è che gli eccessi non vanno bene: abusare di urla affatica quanto parlare sussurrando. Oltretutto si ripercuote sul clima della sezione: se utilizziamo toni di voci alti, i bambini ci parleranno sopra e sarà il caos; al contrario, l'effetto bisbiglio è rassicurante in un rapporto a due, durante l'addormentamento o il cambio, ma nel resto della giornata, è escludente.

Ovviamente i mesi invernali non aiutano: il freddo non fa bene alla gola, ma anche un uso smodato del condizionatore in estate danneggia la nostra voce. Evitiamo sbalzi eccessivi di temperatura, creiamo climi salubri, aprendo le finestre per favorire il naturale circolo dell'aria e umidifichiamo la stanza in cui si dorme nei mesi invernali. 

La stessa cosa vale per le bevande.

Non parliamo quando non è necessario. Non è doveroso riempire i vuoti. Se siamo a tavola, non importa chiedere ai bimbi se hanno ancora fame; se stiamo facendo un disegno, non bisogna incalzare i bambini. Il silenzio a volte è concentrazione, a volte è riposo, a volte è creatività: in ogni caso, è salutare. 

Un altro punto di riflessione è stato sulle modulazioni vocali. Lo confesso: io non ci facevo caso e utilizzavo un modo di parlare piatto. Dopo che al corso, abbiamo provato diverse esperienze vocali, ho subito sentito un senso di benessere. Mi sono abituata a ripeterle ogni mattina (o quasi.. ;)) in macchina, nel tragitto casa lavoro: il risultato è quello di una specie di jodel alpino. 

Se mi incontrate al semaforo, non prendetemi per pazza: alla mia voce ci tengo e con questa piccola ginnastica, ho trovato davvero giovamento. Non abusiamone al nido! Si lavora in gruppo anche per questo: alterniamoci nella lettura e nelle canzoni, nei momenti di intrattenimento. Ascoltiamoci e quando ci sentiamo affaticate, chiediamo sostegno alle colleghe. 

Rispettarci è il primo passo per rispettare gli altri e niente educa più dell'esempio.

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